Entrare nella sede del Municipio di Positano è un po’ come entrare nei tanti incantevoli alberghi incastonati nel costone di questa perla della costiera amalfitana, da circa dieci anni (con una brutta interruzione di tre di circa tre anni) sede di un Festival Teatrale, ideato e diretto dal regista Gerardo D’Andrea, dedicato alla drammaturgia contemporanea, nel corso del quale viene assegnato un premio nel nome del drammaturgo stabiese Annibale Ruccello. Si attraversa il lungo corridoio piastrellato dalle maioliche tipiche dell’artigianato locale, e si entra nel luminosissimo ufficio del Sindaco Michele De Lucia: una finestra spalancata sul panorama mozzafiato ci conferma che tutto, anche un ufficio pubblico, in altri luoghi freddo e rigoroso, in questo posto è baciato dalla bellezza. Il Sindaco ci accoglie con un sorriso cordiale, e, seppure indaffaratissimo, come si può immaginare sia il primo cittadino di una delle città più attive, per flussi turistici ed iniziative, nella stagione estiva, si concede questa breve chiacchierata per parlare del Festival che gli deve questa sua seconda splendida vita.
Nona edizione del Positano Teatro Festival, la terza dalla sua nomina a Sindaco. Proprio lei ha fatto rinascere questo Festival dopo anni di sospensione. Come vorrebbe si ricordassero le due edizioni che finora hanno avuto luogo grazie alla sua volontà?
Devo dire la verità, io amo molto il teatro, amo molto il mio paese, e questa rassegna in questi due anni mi ha dato tantissimo, in termini di emozioni e soddisfazioni, anche nell’impegno per la sua preparazione. Credo che oggi il festival sia cresciuto tantissimo grazie alla direzione artistica di Gerardo D’Andrea, che se ne cura 365 giorni l’anno, e veramente sono stracontento di quanto si sia fatto in queste due edizioni.
C’è qualcosa che ancora vorrebbe fosse realizzato in questo Festival?
Con D’Andrea ci accomuna proprio questo: vogliamo ottenere sempre di più e vogliamo fare sempre di più. Giorni fa ci siamo guardati ed abbiamo realizzato d’aver avuto la stessa idea per l’edizione 2013, che logicamente non anticiperò. E' proprio quando si lavora per qualcosa che ti ricambia con grande soddisfazione che ti vengono le idee. Insomma credo che molto presto il festival varcherà i confini di Positano e sarà una realtà per l’intera costa d’Amalfi.
In un periodo in cui non si investe nella cultura, in controtendenza lei e la sua giunta lo fanno. Oltre al suo amore per il teatro, cosa l’ha spinta a fare questa scelta?
Effettivamente ogni anno è sempre più difficile realizzare una rassegna così importante con costi tanto elevati. Ma è necessario farlo, perché è vero che il paesaggio Positano è conosciuto in tutto il mondo, ma credo qui ci sia un connubio preciso, stupefacente, fra l’ambiente e la cultura, ovvero il mondo teatrale e quello della danza. È necessario fare tutti gli sforzi possibili, e devo dire che anche grazie agli operatori della nostra cittadina, che ci sono molto vicini nel realizzare queste iniziative, contribuendo a portare lustro a Positano .
La caratteristica di questo Festival, almeno da quando è lei il sindaco di Positano, e quello di spalmarsi sul erritorio. Ogni anno si aggiunge un palcoscenico in più, in una nuova location, anche meno conosciuta rispetto a quella più battuta dal turismo di massa. Come ha risposto la cittadinanza a quast’opportunità d’avere praticamente il teatro sotto casa?
Il paese ha risposto alla grande tant’è che c’è sempre la “disputa per la sedia”, registriamo, insomma, sempre il tutto esaurito. In quanto agli scenari che stiamo offrendo per il teatro, siamo contenti. Lo scorso anno, abbiamo inaugurato il palco di Nocelle, località magnifica, a 400 mt. d’ altezza, che da l’impressione di essere una terrazza sul mare, e nel corso di quest’anno si è parlato per diversi mesi delle serate di teatro a Nocelle. Quest’anno, invece, proseguendo nella riscoperta delle parti alte del territorio positanese, caratteristica del nuovo corso del P.T.F. dalla sua rinascita due anni fa, scopriremo un’altra piazza suggestiva ed importante, quella della Chiesa Nuova, un’altra terrazza sospesa, che regalerà altre emozioni. Un nuovo scenario altrettanto emozionante, appartenente alla parte cosiddetta parte bassa di Positano, sarà quello di Piazzale Flavio Gioia, di fronte alla nostra Cattedrale dedicata alla Madonna Assunta.
C’è un momento, un’istantanea, che lei porta nel cuore di questi due anni?
Non perché è una cosa che mi vede protagonista, ma avere qui, di fronte alla mia scrivania, il premio Annibale Ruccello conferitomi dopo la ripresa del Festival è una soddisfazione enorme. È qualcosa di magnifico per diversi aspetti, non solo per il premio in se, che mi arriva grazie alla possibilità che ho avuto dai cittadini di Positano di riprendere il Festival che era stato interrotto per tre anni, ma anche perché mi ha dato quell’adrenalina che mi ha permesso di continuare con maggiore entusiasmo. In un primo momento l’assegnazione mi ha stordito un po’, lasciandomi incredulo, “che c’entro io col premio Annibale Ruccello?” mi chiedevo, ma quando poi mi sono dato delle spiegazioni, bé, è stato ancora più bello ed emozionante del momento di sorpresa.
Poi è arrivata anche la medaglia del Presidente della Repubblica.
A quel punto abbiamo cominciato a correre. Prima quasi possiamo dire d’esserci divertiti. Essere stati insigniti della medaglia del Presidente della Repubblica ci ha onorato, ma anche fatto sentire una responsabilità maggiore: l’impegno di dimostrare di poter fare il meglio, poiché consapevoli di essere sotto gli occhi di tutti, non solo della stampa, ma anche delle istituzioni che ci hanno voluto onorare della loro presenza e della loro attenzione.
Per quest’edizione 2012 oltre a questi due nuovi palcoscenici cosa le farebbe piacere si ricordasse subito dopo.
Ci sono iniziative confermate dalle ultime edizioni, come “Il Teatro che Verrà”(vetrina di corti teatrali in collaborazione con il festival “La Corte della Formica” n.d.r), per noi tappa fondamentale ed importante, perché i giovani sono la nostra forza. L’entusiasmo che mi trasmettono i ragazzi, anche nelle mie visite in giro per gli istituti scolastici qui a Positano, mi fa sentire più forte. Quindi l’ultima serata, dedicata alle giovani compagnie è qualcosa che davvero ci gratifica molto. Ma anche quello che sarà quest’anno la cooperazione con il Napoli Teatro Festival, oltre che essere una cosa nuova, è senz’altro una cosa importante. Due spettacoli, tra cui quello di inaugurazione il 29 sul Sagrato della Chiesa Madre, ci consentirà di avere ospiti di alta levatura, cosa che ci indica quanto il festival stia crescendo e velocemente. Noi speriamo di farlo correre sempre di più.